Cose di me · Pensieri e Riflessioni

Il ritorno della pancia piatta

E anche quest’anno è tornata a trovarmi questa magnifica novità!
Ne sono felicissima!

Anche quest’anno è successo che come tutti gli anni: durante le vacanze al mare mi sono asciugata come un pomodoro!

In pratica, dopo le vacanze al mare la mia pancia è meno grossa, le cosce meno gonfie e ancora non riesco a capire da cosa possa dipendere, o meglio qualche ipotesi c’è ma mi sembra incredibile si tratti di questo o forse è davvero tutto questo messo assieme:
1 in spiaggia sto tutto il tempo seduta su cuscini antidecubito (probabilità 80%)
2 in spiaggia faccio colazione solo con latte al cioccolato di quelli già pronti (probabilità 40%)
3 in spiaggia faccio un sacco di ginnastica quando devo usare il WC (probabilità 80%)
4 in spiaggia faccio il pisolino pomeridiano a letto (probabilità 40%)
5 in spiaggia non mangio pane e se ne mangio è di quello pronto a fette e per di più riscaldato (probabilità 50%)

Il fatto è che non tutte queste cose le posso fare anche qui, primo tra tutte le ginnastica da gabinetto e la seduta sui cuscini antidecubito!

Questa è la forma che vorrei e mi piace davvero tanto, e per ora sto provando a mantenerla (e il sogno sarebbe dimagrire ancora) cercando di non mangiare pane, e cambiando la colazione, ovvero le uniche due cose davvero fattibili anche a casa.
Ci sarebbe anche il pisolino a letto ma non essendo sicura la sua efficacia non me la sento di chiedere alla mamma di portarmi a letto al pomeriggio, anche perché non è cosa semplicissima…

Sto facendo colazione con i cereali, ma questa più che altro è una voglia matta che mi era venuta prima di andare via e che ho messo in pratica quando siamo tornati. Sono già alla seconda scatola di Kellogg’s e almeno finché è così caldo penso che riuscirò a continuare a mangiarli. Ma comunque è una colazione differente da quella della spiaggia e chissà quale è il suo effetto!

Questa forma fisica mi piace un casino, è così che vorrei essere tutti i giorni dell’anno ed è così che speravo di diventare quando mi sono rivolta al dietologo perché è così (e anche molto più snella) che ero riuscita a diventare nell’anno dopo l’intervento, ma sono consapevole che, siccome non so cosa mi ha fatto dimagrire, non potrò mantenere questa fantastica forma ancora per molto!
Anzi, dirò di più, adesso che ne sto scrivendo, sono certa che a partire da stasera inizierò a rimettere su pancia!
Sicuro come la notte!

Pensieri e Riflessioni

Qualche perplessità e qualche riflessione, messe a casaccio

Dopo aver intimato lo stop a tutto quello che poteva essere fermato, ovviamente ora si sta cercando di allentare sta morsa.

Purtroppo però non viene chiaramente detto che non è perché il pericolo è passato, ma perché i danni all’economia sono già troppi e il sistema sanitario adesso riuscirà a far fronte ad un peggioramento anche più grave di quello che è stato.

In un Paese che vive di turismo, i danni alla categoria sono già immensi ma purtroppo non saranno in alcun modo risanabili perché le perdite continueranno ancora quantomeno fino a fine anno, sempre che sto coronavirus non sia come l’influenza stagionale che fa giri immensi per poi tornare!

Non credo che questa estate saranno molte le persone che avranno ancora ferie da parte per far vacanza o, se anche le hanno, avranno i soldi.
Non so nemmeno quanti potranno avere la voglia di andare in giro con la spada di Damocle di potersi ammalare o con la prospettiva di non poter vedere i musei, andare al ristorante, stare al mare.

Ormai ci esce dagli occhi che le uniche armi in nostro possesso al momento sono: il distanziamento sociale, la mascherina e la sanificazione, e io sinceramente mi domando se qualcuno ha valutato la possibilità che le spiagge diventino una bomba sanitaria in meno di un batter di ciglia.
Non parlo solo delle distanze di sicurezza, che sarebbero già difficili da far rispettare con la gente ferma nelle piazzole degli ombrelloni, ma proprio del mare, dell’acqua.
Credo che nessuno possa dire di non aver mai fatto pipì in mare, quindi siamo proprio sicuri che il virus non potrà circolare in acqua e entrare ovviamente in contatto con tutte le mucose possibili del corpo di decine di persone specialmente bambini e loro genitori?

Ho lasciato per ultima la questione della app perché ne sono davvero poco informata ma mi sorge una perplessità.
È quasi quotidiana la notizia di persone multate perché sono andate in giro anche se vincolate in quarantena obbligata perché positivi, allo scoccare delle zone rosse e lockdown ci sono state fughe di irresponsabili verso altre regioni, quindi mi chiedo quale utilità può avere una app del genere se è evidente come il sole che chi eventualmente dovesse stare a contatto con un positivo il tempo sufficiente per infettarsi, poi non starà di certo a casa perché si è dimostrato che il sapere di essere dispensatori di morte non ferma in nessun modo l’italiano in crisi da mancato movimento.
E chi sa di essere potenzialmente positivo non farà altro che “dimenticare” il cellulare a casa e come sempre accade nel Belpaese “fatta la legge trovato l’inganno” perché tanto “io non sto mica male, perché devo starmene a casa ad annoiarmi?/devo andare a lavorare/fare la spesa/fare jogging”. Ok, se lo fermano lo multano, ma prima e dopo avrà bellamente sparso virus come fossero coriandoli!
Dicono che servirà per scopo scientifico, per capire come si diffonde e che chi la ha avrà accesso assicurato ai tamponi. Mi sta bene ed è giusto, ma allora perché non usare dati già disponibili e aggregati anonimamente come gli spostamenti delle app di tracking dell’attività fisica? Provo a rispondere, forse perché nonostante mia mamma non metta il naso fuori da quasi due mesi, come me tra l’altro, la app contapassi dice che è arrivata più volte fino al distributore?
Credo che tutti i dati già disponibili, le analisi dei big data ad esempio delle ricerche on line, o le attività in entrata/uscita dai telefoni, siano più che sufficienti per qualunque studio scientifico sulla attività del virus.

La strada da percorrere a mio avviso è parecchio diversa: bisognerà prendersi carico di chi è un pericolo per la salute pubblica, ovvero chi è positivo (in base al tampone) e chi è in convalescenza perché non sappiamo quanto può essere infettivo. Entrambe queste categorie dovranno avere garantita una quarantena in luogo sicuro e non a casa propria.

Eventi

Frittata fatta! (?)

Io, assieme a mia madre, siamo probabilmente le uniche persone sulla faccia della terra (toh, dell’intera costa balneare italiana) che segue alla lettera la indicazioni dei dermatologi. Ma non da quest’anno, da diversi anni, oserei dire da decenni!

Metto la crema protezione adeguata (che quest’anno è 30 o 20) circa mezz’ora prima di espormi al sole.

Al sole ci sto dalle 8.45-9 fino alle 11-11,10 e dalle 16 in poi.

Oggi, dopo 18 giorni di questa tabella di marcia, è apparsa alla mente una delle frasi che non si dovrebbero mai dire: “dopo tutti questi giorni di sole, posso anche stare un quarto d’ora in più!” ecco, “No, Sarà, NO! Enne-o!”

Certo, se poi me ne sto a casa può andare, non se vado a far la spesa sotto la candela del sole di mezzogiorno!

Risultato: la mia faccia sembra spalmata di ortolina!

Per fortuna non brucia e non è calda quindi probabilmente domani mattina non dico sarò bianca, ma almeno non così rossa!

Ma si può essere più def? ?

Si! ?