Eventi

Puzzle mostriciattoli

E’ un puzzle da 1000 pezzi che abbiamo iniziato verso le 22 del 31 dicembre 2021, io e la mamma lo abbiamo finito alle 18 del giorno 11 gennaio 2022.

Mi sono divertita un sacco a darlo perché quando prendevi un pezzo, dovevi solo cercare quale fosse sulla figura presente sulla scatola e poi lo potevi posizionare quasi perfettamente sul piano di lavoro. E’ stato come fare i “trova le differenze” della Settimana enigmistica!

Noi ci siamo però anche organizzate con 3 sacchetti, nei quali mettevamo i pezzi “destra, sinistra, centro” quando erano troppo centrali e non si riusciva ad attaccarli a nulla e così abbiamo ulteriormente velocizzato il lavoro.

Ora, con l’aiuto del papà lo gireremo e attaccheremo fogli sul retro, così si salda e lo potrò usare come sfondo dietro alla scrivania in casa nuova.

E finito il puzzle ho ricominciato con gli esercizi di calligrafia.

Quanto mi mancavano!!!

Con la scusa del Natale, che mi ha occupato i pomeriggi nella ricerca dei regali, e, almeno all’inizio con la speranza di vedere mia sorella, e quindi con la prospettiva di non avere la cucina a disposizione, non ho caricato la penna calligrafica, ed erano di sicuro 2 mesetti che non scrivevo.
Ma sono contenta perché non ho perso del tutto la mano, anche se ci ho messo un po’ a riprendere la giusta pressione per scrivere bene.
E non ho nemmeno avuto dolori.
Un po’ me li aspettavo perché a sta mano destra è successo qualcosa e non sono ancora guarita al 100%.
Nulla di irrecuperabile, solo un accavallamento di tendini, che è stato molto doloroso finché non si è risolto con un gran crack, ma mi ha lasciato un po’ di debolezza per giorni, tanto che di notte sono costretta a fasciarmi la mano con un asciugamano per evitare posizioni innaturali e dolorose.

stilografiche

Sara e la tecnologia. Puntata 375639

Non si potrà mai sapere come sono andate le cose e se ho ragione io o se invece è giusto come è andata, quindi potete anche non credere a quello che sto per raccontare.

Però a me i dubbi restano.

E pure il chiodo fisso che non è possibile risalire a come sono andati gli eventi perché quel bastardo di browser non ha conservato la cronologia di tutte le schede che ho visitato in quelle ore!

Giornate di black friday, mia mamma mi propone, visto che ha tempo, di fare l’ordine del regalo di Natale per me. Le do il tablet e la metto sul sito di stilografiche che scelga gli inchiostri che vuole.
L’idea è poi di controllare cosa ha scelto, dare pareri se necessario sui costi/quantità e poi far partire l’ordine.
Dopo non molto passiamo assieme a sfogliare i colori che ha scelto direttamente sul PC. Parliamo, valutiamo, do consigli… ma senza impormi troppo perché è comunque un regalo.
Sono certa di aver commentato un colore così “ma lo sai che questo blu che hai trovato mi piace un sacco?”
Arriva l’ora di pranzo e c’è stato un notevole traffico di boccette che entravano e uscivano dal carrello in base a valutazioni successive (tipo che era inutile prendere una boccetta da 80ml se esisteva quella più piccola, visto che i colori erano tutti particolari), quindi devo chiudere il PC.
Lo faccio avendo l’accortezza di uscire dal browser lasciando le schede più importanti aperte, così da rimettermi subito e completare la spedizione per approfittare degli sconti che sarebbero durati solo fino alla mezzanotte.

Dopo pranzo torno al PC, mi rimetto a controllare l’ordine, faccio una o due modifiche perché ricordo di aver visto che due colori erano pressoché uguali e faccio partire. Ricontrollando (e forse anche annotando da qualche parte per dirglieli).

A Natale apro il pacco e già da subito qualcosa non quadra.
Mi ritrovo con due boccette (stessa marca,eh) di colori che hanno quasi lo stesso nome, ma che è “grigio”, quindi non mi torna tanto di aver preso addirittura 2 boccette di un colore che, si, mi piace, ma non è un colore con tante possibili sfumature e di cui, tra l’altro ho già un esemplare che mi piace parecchio.
E questa è la prima cosa che non mi quadra.
Poi, quando mi metto a riempire le penne, apro l’ultima scatolina (di quelle prese in quel momento, perché tutti non li potevo caricare) che è coi disegni blu, con l’impazienza di chi aspetta la cosa tanto sognata e… scopro che è un rosso!
Un bel rosso brillante, per carità, ma che è letteralmente la copia del rosso che già possiedo e che dubito fortemente potesse essere rimasto nel carrello finale.
Poi vado al PC, controllo sul sito e mh, in effetti i due grigi a video sembrano abbastanza diversi, ma non così tanto e mi meraviglio di aver lasciato nel carrello due “sfumature” di un colore che non amo particolarmente e del quale mi sarebbe bastato solo uno dei due.
Non pensatelo nemmeno, non sono scema! Ho controllato la corrispondenza tra quello nella scatola e il foglio coi dettagli dell’acquisto!

L’ultima stranezza mi è capitata sotto gli occhi oggi, mentre trascrivevo gli abbinamenti penna-colore: una delle bottiglie è di inchiostro particolarissimo, di quelli che si chiamano ferrogallici, e che sono quelli più simili agli inchiostri usati nel passato e che con le stilo potrebbero non andare molto d’accordo, perché adatti a intingere il pennino. (però vengono usati anche nelle stilo, ma avendo una resa cromatica particolare, rendono meglio con il pennino). L’avrò preso senza rendermene conto? L’avrò preso consapevolmente perché la mamma dopo aver saputo cosa fosse, l’ha voluto prendere? Non so se lo sapremo mai, perché non è il suo campo ed è passato troppo tempo perché si ricordi quello che ho detto.

E questo è quello che è successo!
Quindi un nuovo incredibile capitolo che andrebbe aggiunto alla pagina Sara vs Tecnologia ma che metto qui perché quella pagina è già un casino.

Bullet journal (BuJo) · stilografiche

Una lunga assenza

Non è un periodo stimolante, questo della pandemia.
Esco? Si, esco, due volte a settimana con l’assistente se le giornate sono belle o non troppo fredde come quelle che stanno arrivando in questi giorni, ma sono passeggiate noiose, sempre gli stessi due tre negozi, sempre lo stesso orizzonte e l’attenzione alle stelle per evitare ogni possibile svista e finire contagiati.
La noia e la mancanza di eventi che portino movimento alle giornate, mi ha portato a trascurare questo posto, proprio per mancanza di cose da raccontare.

Però oggi che ho finito di cercare i regali di Natale e sono passata di qua per aggiornare le recensioni dei libri letti, mi è venuta voglia di scrivere.
Ah, sono arrivata al 27mo, me ne mancherebbero due per raggiungere la stessa quantità dell’anno scorso, ma non ci riuscirò, pazienza, nessuno mi paga! XD

Quindi scriverò sicuramente del nulla ma almeno passo un po’ di tempo e vi aggiorno su alcune cose.

Passione stilo: prosegue e si amplia verso altri sviluppi. Della calligrafia onciale avevo già detto, delle penne prese nel sito cinese anche, ma forse vi mancano alcune cose più recenti, tipo che la calligrafia gotica non fa proprio per me e l’ho abbandonata. Però ho visto alla fine del manuale che c’è un terzo alfabeto, che viene chiamato capitale gotica e che sembra proprio bellina da imparare.
Forse poco utile se non viene accompagnata dalla gotica (cioè la sua minuscola) ma pazienza, lo scopo della faccenda è passare il tempo divertendosi!
Ma lo farò dopo Natale, con i regali che riceverò, di sicuro (perché l’acquisto l’ho fatto io ma il carrello lo ha riempito la mamma, quindi ho visto cosa conteneva e le ho dato suggerimenti)!
Adesso non vale la pena perché dalla prossima settimana inizieranno i balletti del Natale con la casa che sarà un porto di mare…

Passione Bullet Journal: il mio bullet journal si è presto trasformato in una sorta di diario, dove scrivo quel che faccio e, se trovo qualcosa di utile che è bene poter ritrovare, lo segno. Mi piace molto questa cosa, perché sono sempre stata sbadata e con la pandemia i ricordi svaniscono ancor prima della fine della giornata.
In questo modo quindi so che se ho un dubbio se ho fatto/non fatto qualcosa, posso andare a verificare.
E in più mi permette di scrivere con le stilo! Cosa non di poco conto!

Ora dico una cosa, perché sono parecchi mesi che la penso, e voglio scriverla qui così, se fosse vero quello che penso, potrei “dimostrarmi” di averlo pensato da mesi.
Si, potrei usare il BuJo, ma non ha la ricerca avanzata! ;D
e se questa cosa venisse fuori tra 1 o 2 anni, come farei a ritrovarla? Rileggendo i diari di 2 anni? No, grazie! Sarebbero, se continuo con questi ritmi, non meno di 360 pagine per anno! (ehehe si, una al giorno più o meno, a cui si aggiungerebbero le pagine monotematiche e quelle del calendario mensile. Una quindicina l’anno!)

Penso che dietro alle varie app come Vin-te-d o le altre due che si stanno contendendo il mercato dopo la sparizione apparente di vin- te-d, ci siano organizzazioni simili ai call center, che mettono la gente a cercare tra le offerte determinati articoli a ben determinati prezzi, per poi acquistarli ma con lo scopo di rivendere gli articoli comprati magari ai mercati o nelle piattaforme di vendita, ovviamente a prezzi superiori.
Perché penso questo non avendo mai usato la app?
Perché ho letto spesso di gente che vende oggetti praticamente nuovi come scarpe di marca a tot e si sente chiedere cose del tipo “posso offrirti/arrivare a tot-10€, me le vendi?” Oppure “prezzo rifiutato”, che non hanno senso se si pensa che debba essere una compravendita tra privati.
Per di più, già nel mio piccolo, al mercato settimanale della mia città, vedo diversi banchetti con oggetti che provengono in modo assolutamente evidentissimo, dalle campane della raccolta indumenti. Qui la cosa che mi fa andare via di testa è che non tutti dicono che è roba usata! Sarà legale? Mah, ho qualche dubbio!