Cose di me

Una cascata di tetramini

Avete presente, il famosissimissimo videogame Tetrix, ebbene, oggi probabilmente mi trovavo in una partita fortunata e all’improvviso, nel giro di poche ore, da stamattina alle 9 a oggi pomeriggio alle 15, si sono sistemate e in parte risolte alcune faccende un po’ rognose e ansiogene e ancora mi sento eccitata e felice per quello che è successo.

Una serie di cose che hanno fatto un grande passo avanti oppure si sono proprio anche risolte, che quasi quasi mi verrebbe da chiedermi dove sta la fregatura per questa botta di fortuna tutta in un giorno solo.

Ma iniziamo dalla mattina, o meglio dalla notte, perché stanotte per la prima volta da quasi 20 giorni, sono riuscita a dormire ben 6 ore di fila (invece delle 4+2 che ho fatto le notti scorse!). Ok, la mia notte è finita alle 5, e la sveglia oggi era per le 7, quindi forse non benissimo, ma sarebbe stato peggio se avessi potuto dormire solo 4 ore come al solito, no?

Stamattina avevo una visita di controllo, visita oculistica, nulla di particolare, ma siccome la pandemia mi ha bloccato ogni tipo di controllo, ero rimasta un po’ indietro con la sorveglianza della mia salute, e averla avuta nel giro di pochi mesi e in un posto che teoricamente poteva essere all’avanguardia, mi aveva rassicurato.
Una semplice visita di controllo oculistico (che con me, di semplice c’è sempre ben poco), in un posto sicuramente all’avanguardia.
Non ne sono sicurissima ma probabilmente sono riuscita a farmi guardare l’occhio con le strumentazioni, ma penso che converrete con me, che fare il test della vista con lenti non pulite, non è proprio il massimo dei massimi! XD Ma a forza di provare lenti alla fine ne sono uscita con una prescrizione.
Ma questa visita porterà con sé un gran bagaglio di ansietta, dal momento che il medico era fortemente raffreddato, col naso gocciolante, e si è soffiato (e lavato le mani!) diverse volte, in una stanza che aveva le finestre chiuse e il riscaldamento a palla e nella quale ho per forza di cose dovuto rimanere per tutto il tempo senza mascherina! (vorrai mica aggiungere l’appannamento alle lenti di prova??)

Tornati a casa, finalmente, l’orario era buono per chiamare un CUP di un’altra provincia per prenotare un’altra visita. Visita che potrebbe aprirmi alcune possibilità molto interessanti ma di cui non voglio dire nulla per scaramanzia!
Lascio dati e informazioni per essere richiamata e dopo pochi minuti mi richiamano e mi danno appuntamento. La prossima settimana!
Un sogno! Sono rimasta quasi di sasso!
Una fortuna da non credere, per una cosa che potrebbe finalmente far aumentare di parecchio la qualità della mia (poca) vita sociale. Non dico nulla, ma dita incrociate!

A questo punto devo fare un’altra telefonata per spostare un appuntamento che era fossato nel giorno in cui mi hanno dato la visita e anche qui la fortuna mi assiste in modo inaspettato, riescono a spostarmelo di soli due giorni, quindi anche questa cosa non subirà grossi ritardi.

Nel pomeriggio, un’altra telefonata, attesa ma comunque inaspettata, con una dottoressa per un’altra questione che migliorerebbe di molto la qualità di vita, ma che potrebbe nascondere qualche inghippo. Parliamo qualche minuto e poi decidiamo di percorrere la strada più azzardata per farmi avere una nuova carrozzina, che mi permetterebbe di avere un oggetto più adatto e aderente alle mie molte specialità e che mi darebbe una autonomia di movimento che ho avuto soltanto quando andavo all’Università e che non pensavo avrei potuto riconquistare.
Sarò sincera, non sono per niente sicura di riuscire a sfangarla, ma avere questa dottoressa così comprensiva mi fa ben sperare e se dovessi per forza di cose dover partecipare alla spesa, pazienza, so che non si poteva avere di più ed è meglio non lamentarsi, sappiamo bene in quali acque sta navigando il SSN!

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Che fatica!

Dopo aver scelto il cellulare per me praticamente come avrebbe fatto un bambino di 7 anni negli anni 60 mandato dalla madre dal panettiere con i soldi contati (“tuti sti schei de pan”), ho replicato l’emozionante avventura prendendo il cel per mia mamma.

Ne ha estremo bisogno perché il suo è pieno e lento, così ho pensato che poteva essere una bella cosa prenderglielo per i 70 anni.

Bello, direte voi! E lo direi anche io….
se le cose non fossero un filino diverse da quello che può succedere in una casa qualunque!

Perché io mica posso uscire (pazienza la pandemia, ma anche normalmente mica posso andarmene per negozi da sola!)! Quindi l’ho dovuto prendere online.
Facile: vari negozi vendono elettronica.
Problema: si, la vendono e la spediscono. Se la spediscono arriva a casa.
Se arriva a casa qualcuno deve andare a ritirarla dal corriere!
Quel qualcuno non sono io!

L’idea era di chiedere la collaborazione dei vicini, facendo giungere il pacco da loro.
Avevo concordato tutto ma il negozio di elettronica evidentemente non ha gradito il cambio di indirizzo e mi ha dato errori incomprensibili, quindi ho dovuto per forza di cose far arrivare il pacco da me.

Pacco arrivato, recuperato fortunatamente dal papà che ha la gran dote di non fare domande, e forse ero riuscita a occultarlo tra le mie robe, prima che lo vedesse la mamma.

Di nascosto poi l’ho scartato dall’imballo e ho nascosto la scatola in un cassetto.

Però, proprio mentre stavo per chiudere il cassetto dove avevo appena messo la scatola, è entrata la mamma in camera e probabilmente ha intravisto qualcosa. Confido che non sia abbastanza.

Poi, dopo aver chiesto un parere sono arrivata alla conclusione che fosse una cosa più bella farle trovare il cel pronto all’uso, quindi ho dato avvio alla operazione smartphone.

Mentre erano entrambi fuori a fare spese ho messo il cel in carica.
Sono rientrati troppo presto e il cel non era carico ed era ancora in carica.
Sono andata a recuperarlo nascondendolo sotto alla felpa incastrandolo nei pantaloni.
A quel punto ho dovuto attaccarlo al PC tramite cavo.
PC che ha una porta USB che va a manovella, quindi ho occultato il mio cel per lasciare quello attaccato al PC cercando comunque di nasconderlo.
Carica completata.
Primo passo riuscito.
Errori: 2

Poi c’è stata la parte più complessa dell’operazione, perché al primo avvio fa partire anche la procedura di trasferimento dal cel vecchio e io devo poterlo avere in mano per un po’, così chiedo in prestito il suo cel per una mezzoretta con la scusa di sistemare le foto.
Metto offline il mio cel, perché vedi mai la sfiga finisce che trasferisco il mio telefono in quello nuovo della mamma, e lo occulto lontano da me in modo da avere sulla scrivania il suo cel e un altro cel del tutto simile al mio. Un po’ nascosto.

Mi serve la pwd del suo account google! Accidenti, la cerco, non la trovo dove segno le pwd!
Idea, guardo nelle mie pwd salvate, c’è! Fiu!
Accendo il cel e inizio la procedura di avvio.
Faccio partire la app di trasferimento dati: tempo stimato 2 ore e rotti!
Vabbè magari si sbaglia, penso. Con il mio non ci ha messo così tanto ma avevo molte meno app e meno account. Penso.
Eh no, non si sbaglia, anzi, si pianta al 23%.

Fermo tutto e ricomincio. Va meglio. Però sempre due ore ci vuole, così devo agire: mi invento un fantomatico programma che dovrebbe aiutarmi a liberare la memoria del telefono ma ci sta mettendo tanto, quindi le propongo di usare il tablet (che comunque condividiamo) per giocare e guardarsi il rosario.

Operazione procede ma si fa tardi, è ora di cena, e non posso lasciare il cel abbandonato con la possibilità che venga scoperto, così arresto tutto e lo riconsegno.
Chiedo però di poter riavere il suo il giorno dopo.

Prendo il telefono nuovo, lo spengo e lo rimetto in cassetto, però stavolta non lo rimetto nella sua scatola.
Lo lascio a schermo in su in un cassetto nero e sopra ci metto la scatola. “occhio Sara, girala, così non si vede che è la scatola di un telefono”.

Passa la serata, passa la notte, passa la mattina del giorno dopo.

Il giorno dopo mi ridà il suo.
Vado a recuperare il cel dal cassetto e….
e…? e trovo la scatola col disegno del cel rivolto verso l’alto!!!
Qui il sospetto che qualcuno si sia rovinato la sorpresa è veramente forte! Che dite?
Sono un po’… delusa, forse, intristita, perché tutta la mia fatica di tenere tutto nascosto per fare la sorpresa sembra non sia servito a nulla!

Vado avanti comunque!

Stessa manfrina per nascondere il mio e cerco di occultare il nuovo mentre avviene il trasferimento dei dati.
Non è cosa da poco, devo abbandonare la scrivania e lei va a dormire sul letto che è attaccato alla scrivania! Sparpaglio carte e lo infilo nel raccoglitore delle schedine del Superenalotto.
Devo far sembrare che il PC stia lavorando sul cel, quindi lo lascio acceso.
Mangio.
Trasferimento completato. OK. Tiro un sospiro di sollievo.

Apparentemente ha trasferito tutto, anche le impostazioni, perché adesso il cel nuovo ha lo stesso sfondo del vecchio e le icone messe allo stesso modo nelle pagine della home. Spengo tutto.

Torno all’opera dopo un pisolino che pareva un sonno della notte!
Smanetto un po’ sul cel vecchio per far sembrare che ho cercato di liberare memoria: cancello un po’ di video inutili, cancello un paio di app inutilizzate e lo riconsegno. Dico che ho cercato di fare del mio meglio ma che dovrà vedere di cancellare qualche video dei più vecchi.

Torno al cel nuovo, chiudendomi in camera.
Per un errore mio ho installato qualche app inutile suggerita dalla casa produttrice, quindi cancello quelle, cancello qualche app precaricata e noto, con un certo panico che non ha trasferito i suoi giochi!

Quindi adesso dovrò prima di tutto capire quali ha nel cel, poi capire se posso trasferirli in qualche modo mantenendo i progressi e anche capire se sono compatibili con questo nuovo.
Che tra l’altro ha già aggiornato il software una volta.

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AGGIORNAMENTO:
Alla fine non ho più avuto modo e tempo di re-impossessarmi del cel per capire se potessi trasferire i giochi, quindi quella cosa è rimasta sospesa.
Quando abbiamo fatto i pacchetti per i regali al papà, ho approfittato per farmi dare un pezzo di carta per impacchettare il suo. Glielo ho proprio anche detto!
Pacchetto fatto, anche con i riccioli stavolta e ecco il colpo di genio: il sospetto che si fosse tolta la sorpresa era troppo forte così la fata malefica che alberga in me ha avuto un’altra idea geniale degna della migliore agente segreto!
Ho preso la scatola del mio telefono che è praticamente identica, cioè è alta quasi il doppio ma all’esterno è identica, e l’ho messa, capovolta, nel posto dove avevo fino a quel momento occultato il suo cel sotto alla sua scatola capovolta e il suo regalo impacchettato l’ho messo in un cassetto. Cassetto che non ha motivo di aprire perché contiene solo le mie follie stilografiche (penne, inchiostri).
Domani il gran giorno!