Cose di me · Eventi · Pensieri e Riflessioni

I misteri di una pancia asciutta

Ormai non le conto più le cose strane o incomprensibili che mi succedono e alla fine me ne dimentico pure ma non vi nascondo che sotto sotto vorrei davvero venirne a capo.

La cosa strana stavolta riguarda la mia pancia e forse anche il mio peso, questo ancora non l’ho verificato.

Circa un annetto fa il desiderio di dimagrire ha fatto si che dopo averci provato da sola per mesi senza risultati, avevo chiesto e ottenuto dal mio medico di andare da un dietologo. La storia la trovate raccontata anche qui in qualche pagina passata. Il risultato era stato che nonostante gli sforzi e l’impegno non avevo perso peso, quindi non sono più tornata, ma il desiderio di tornare ad avere una pancia magra come quella che ho avuto per qualche mese dopo l’intervento, mi è sempre rimasta molto forte!

Saranno circa 2 settimane, forse meno, che sto notando che la mia pancia è diventata molto meno grossa di qualche tempo fa e ne sono davvero molto felice.

Mi piacerebbe però capire cosa ho fatto, cosa ho cambiato, per poter continuare a farlo o a non farlo!

Le variabili al momento, se escludiamo lo stress che sinceramente non ho avuto, sono: un integratore di magnesio, che mangio pane si fresco ma decongelato e spesso anche riscaldato, che ne mangio meno, che faccio merenda.

E tutte queste cose hanno, almeno secondo me, un qualche fondamento di possibilità.

Il magnesio perché mangiando poca verdura cruda (50-70 g a pranzo saranno poi pochi?) magari non ne assumo a sufficienza ed ero gonfia da una specie di ritenzione idrica.

Il pane perché ovviamente è pane e io ho consumi energetici molto bassi e mangiarne di meno contribuisce di per sé. Ma anche perché congelato e scaldato potrebbe avere meno lievito vitale e quindi gonfiare meno, o potrei avere una qualche intolleranza che lo riguarda e le due cose sommate hanno fatto il loro effetto permettendomi di sgonfiarmi!

Fare merenda potrebbe aver attivato il metabolismo, quindi paradossalmente mangiare di più mi fa consumare di più di quello che assumo. Un po’ di più, ok!

Ma anche il fatto che mangio meno zuppe forse ha la sua ragione. Magari troppe fibre per questo mio intestino non sono proprio il massimo.

Comunque sia la cosa mi piace molto, era il mio desiderio da molto tempo! Mi dispiace solo non mettere i pantaloni da fuori per scoprire quanto sono più larghi ora!

Mi piacerebbe però capire cosa ha causato tutto ciò per continuare a farlo e magari, chissà, vedere finalmente la figura che mi piacerebbe avere! Non pretendo il peso, ma magari la magrezza…

Cose di me · Pensieri e Riflessioni

Ho finito l’ottimismo

Ho finito l’ottimismo e non so davvero dove andare a prenderlo!

Se fino a una settimana fa potevo ancora pensare che “andrà tutto bene“, ora sono assolutamente certa che non andrà, non solo “bene“, ma nemmeno decentemente, e che sarà un disastro sanitario, economico, sociale…

Oggi più che mai si è capito che stavamo semplicemente navigando a vista e le concessioni fatte ieri sera lo dimostrano. Riapriranno le attività commerciali, le fabbriche e tutto quello che ha a che fare col lavoro ma non perché i dati dicono che sia possibile farlo, bensì perché i danni economici sono troppo pesanti.
Hanno allentato le restrizioni non perché i contagi sono molto ridotti, ma perché la gente è stufa di stare a casa e l’economia deve riprendere a funzionare.

Ebbene si, i danni economici. Quelli delle vite perse chissenefrega!
Le vite che verranno perse a partire dalla fine della prossima settimana saranno semplicemente un “rischio che dobbiamo assumerci”, insomma una cosa ineluttabile, tipo il caldo d’estate… capita!

Non ero contenta di come si erano comportati gli italiani nel momento in cui è stato dichiarato il lockdown, ma ora sono amareggiata per come sono andate le cose. E sono già arrabbiata per come andranno, perché è altamente probabile che torneremo alla situazione di 20 giorni fa nel giro di 2 settimane. Ed è inutile che mi vengano a dire che faranno sorveglianza stringente, se poi appena chiuderanno tutto ci sarà di nuovo la grande fuga dal centro di contagio!

Sarà una strage di nonni, tanto per cominciare! Perché se i genitori saranno costretti a tornare al lavoro e in assenza della scuola, saranno costretti a lasciare i figli minorenni a qualcuno, questo qualcuno saranno i nonni (cioè soggetti ad altissimo rischio di morte e ospedalizzazione).
La catena di contagio però non sarà immediata, prima si contagerà uno dei genitori andando al lavoro, dopo 5 7 giorni diventerà contagioso e infetterà il coniuge prima e i figli poi. I figli incuberanno senza sintomi ma diventeranno contagiosi per i nonni dai quali andranno tutti i giorni. E via che la giostra riprenderà a girare!
Per me questo è assolutamente inaccettabile, incomprensibile e fondamentalmente da criminali.

Ancora più criminali (e lo dico da credente praticante) sono i vescovi e la Chiesa che chiede la possibilità di fare Messe. Come pensano di impedire che le signore che non si vedono da più di un mese (qui comunemente chiamate babe), non si salutino con baci e abbracci (qui comunemente chiamati basi e strucchi)?
Se i cinema sono vietati perché luoghi chiusi, per quale motivo dovrebbe essere consentita una Messa.
Oggettivamente la situazione è la stessa: luogo chiuso, diverse persone dentro e con l’aggravante che a Messa si risponde al prete (e gli sputaccchi si disperdono nell’aria), al cinema almeno si sta zitti, di solito!
E finita la Messa come verranno sanificati gli ambienti dal momento che dovranno essere sanificati anche i camerini prova?

Prima di ieri sera avevo messo in conto almeno un altro mese di reclusione domestica a cui aggiungevo 15 gg dopo che sarà dichiarato il “liberi tutti”, ma se le cose andranno come penso, l’asfalto del mio giardino lo vedrò non prima di fine giugno!

“Ma tanto… non hai detto che a te non pesa stare a casa perché fai comunque quello che fai di solito? Di che ti lamenti?” Perfettamente logico, in fin dei conti è una mia scelta cercare di salvarmi la vita, a te che te ne frega, mica muori tu!

Pensieri e Riflessioni

Si avvicina Pasqua

Ormai non so più da quanti giorni vivo col pensiero fisso, cioè lo so, e sono 33 giorni oggi, ma sembra un’eternità.

Sembra un’eternità non tanto perché sembra passato tanto tempo, ma perché questo tempo che è passato è talmente uguale a se stesso che non vi è distinzione tra quello che è accaduto ieri da quello che è accaduto 3 settimane fa.

Per fortuna ho questa stupida abitudine di scrivere molte cose nella mia agenda-diario da scrivania, quindi posso vedere che le giornate sono state in qualche modo diverse, ma restano comunque terribilmente monotòne.

Io sono al sicuro, mi sento protetta, anche se, quando il papà va a fare le spese, sono tesa e angosciata. E la cosa mi fa soffrire perché, proprio perché è il più esposto, ha deciso di auto isolarsi anche in casa, quindi non ci vediamo praticamente mai. O almeno, non come prima.
Per fortuna siamo riusciti a fare la spesa con consegna in negozio, per quasi un mese, ma la prima spesa ci verrà consegnata solo tra una settimana e nel frattempo ha dovuto provvedere lui.

Io e i miei stiamo cercando di proteggerci, di seguire le regole e fare la nostra parte e questo mi tranquillizza molto, però non posso non riflettere sulla scarsissima collaborazione e comprensione della situazione che hanno dimostrato i miei concittadini, e sono seriamente preoccupata per la imminente Pasqua, visto che comunque, già adesso, ci sono adolescenti allo sbaraglio che si trovano in giro per le città e gente che non ha la minima idea di cosa significhi “strettamente necessario” e va a far le spese ogni giorno o chi per un pacco di farina vorrebbe farsi un chilometro a piedi.

Per come sono andate le cose finora non mancheranno di sicuro gli italiani che andranno a fare festa assieme, specie a Pasquetta, ma anche a Pasqua, ma anche dopo il 2 aprile, visto che per molti è segnato in rosso sul calendario come “fine quarantena”!
…e questo mi terrorizza!

Mi terrorizza perché la situazione dei contagi, che già ora non da cenni di miglioramento, peggiorerà in modo catastrofico.
Mi terrorizza perché mi costringerà a stare chiusa in casa per almeno un altro mese [che ottimista che sei!] e sebbene riesca ad impegnare le mani e il tempo, non riesco a tenere a bada l’ansia, l’angoscia, la paura di finire contagiata o che si contagi qualcuno a cui voglio bene. Perché, si è ben visto, la distrazione è questione di un batter di ciglia (o non dipendere minimamente da te) e più tempo devi stare attento a qualcosa, più è probabile che ti distrai anche solo per un minuto, e poi ti ritrovi con un test positivo e a quel punto sono 14 giorni di angoscia terrificante e ingestibile! [anche qui ottimista, perché se sei talmente grave da aver bisogno della terapia intensiva, ti spettano 20 giorni di terrore, vero!]