Eventi · Pensieri e Riflessioni

Sfiduciata

Oggi, dopo quasi in mese sono tornata in università a mostrare i risultati che avevo ottenuto con l’ultima selezione di indici.

Io ero soddisfatta, molto soddisfatta, perché, anche se non davano risposte chiare belle e sostanziose, ero certa che la selezione degli indici fosse la migliore possibile!

E invece NOOOOOOOOOOOOO

Ho fatto il riassunto dei procedimenti a M. che era un po’ scettico sulla procedura usata ma alla fine sembra che si potesse comunque valutare come utile. Poi abbiamo guardato i risultati ma ad entrambi era sorto il dubbio che si dovesse cercare di avere i dati distribuiti in una condizione bidimensionale piuttosto che mono-dimensionale come erano invece i miei risultati, così abbiamo cercato di coinvolgere il professore ma era impegnatissimo al telefono e ci ha dedicato solo un paio di minuti.

Mai sottovalutare la quantità di disastro contenibile in 2 soli minuti!!!!!
Ci ha detto cose che…
Fondamentalmente non abbiamo capito!!!
Fantastico no?
Quindi abbiamo cercato di capire cosa volesse da me (tecnicamente dalle mie analisi) e abbiamo parlato per una mezz’ora buona cercando di risalire a dove fosse rintracciabile tra i vari parametri finali, ciò che era di nostro interesse per poter andare a modificare nuovamente (sigh!) le variabili da prendere in considerazione.

Anche a costo di ripetermi ma non ne uscirò sana di mente!

Il professore dice che la ricerca è fatta di errori e di prove su prove ma io dico che è ben difficile ricavarne risultati utili se: noi parliamo italiano, parte dei dati parla inglese, l’altra tedesco e la domanda prevede di conoscere i geroglifici!

-*-*-*-*-*-* Breve spiegazione per chiarire cosa sto facendo e cosa ho fatto -*-*-*-*-*-*
Ho preso dati della distribuzione spaziale di 4 habitat (sommersi) e ne ho fatto una mappa sola unendo varie mappe disponibili

Questa mappa è stata analizzata con un programma di elaborazioni “spaziali” in vari modi, ma il principale è che è stata prima suddivisa in pezzi (i corpi idrici) e su ciascuno di questi pezzi sono state applicate circa 100 formule differenti relative ad una qualche descrizione spaziale. Queste 100 formule sono gli indici. Ciascun indice ha il suo significato, c’è quello che misura il perimetro dell’area ricoperta da un tipo di alga, quello che invece dice quanta percentuale della superficie è l’area con la superficie maggiore tra quelle presenti nel pezzo (corpo idrico) esaminato…
Di questi corpi idrici però abbiamo anche dei dati relativi alla qualità dell’ambiente, che sono stati ricavati direttamente sul campo, si tratta dei dati della valutazione ecologica.

I 100 indici sono troppi e spesso danno informazioni su cose molto simili, quindi bisogna fare una selezione, ma come la fai sta selezione?

Bisogna partire dalla domanda e la domanda sebbene appaia banale, tanto banale non è: esiste relazione tra la forma degli habitat e la qualità ecologica dell’ambiente?

Per lavorare a questi problemi, che si chiamano multivariati ed estrarne una informazione utile si usa una analisi statistica particolare ma non è possibile utilizzare tutti gli indici proprio perché spesso danno info simili.

Quindi dobbiamo (io devo) cercare di selezionare quegli indici che ci possano dare delle risposte serie e non roba tipo “jfdudujvddhcx”, ma per fare questo gli indici devono essere scelti in modo oculato, ma sopratutto con una qualche regola perché stiamo parlando di ricerca scientifica!

Molte delle regole provate hanno dato risultati poco o nulla utili, robe proprio “sudtgxtvv”.

L’ultima regola è quella che ho portato oggi e a me sembrava che i risultati ottenuti dopo l’analisi multivariata fossero più che buoni ma a quanto pare no! Il professore vorrebbe che andassimo più in dettaglio nell’indagine!

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