Cose di me · Pensieri e Riflessioni

Ho finito l’ottimismo

Ho finito l’ottimismo e non so davvero dove andare a prenderlo!

Se fino a una settimana fa potevo ancora pensare che “andrà tutto bene“, ora sono assolutamente certa che non andrà, non solo “bene“, ma nemmeno decentemente, e che sarà un disastro sanitario, economico, sociale…

Oggi più che mai si è capito che stavamo semplicemente navigando a vista e le concessioni fatte ieri sera lo dimostrano. Riapriranno le attività commerciali, le fabbriche e tutto quello che ha a che fare col lavoro ma non perché i dati dicono che sia possibile farlo, bensì perché i danni economici sono troppo pesanti.
Hanno allentato le restrizioni non perché i contagi sono molto ridotti, ma perché la gente è stufa di stare a casa e l’economia deve riprendere a funzionare.

Ebbene si, i danni economici. Quelli delle vite perse chissenefrega!
Le vite che verranno perse a partire dalla fine della prossima settimana saranno semplicemente un “rischio che dobbiamo assumerci”, insomma una cosa ineluttabile, tipo il caldo d’estate… capita!

Non ero contenta di come si erano comportati gli italiani nel momento in cui è stato dichiarato il lockdown, ma ora sono amareggiata per come sono andate le cose. E sono già arrabbiata per come andranno, perché è altamente probabile che torneremo alla situazione di 20 giorni fa nel giro di 2 settimane. Ed è inutile che mi vengano a dire che faranno sorveglianza stringente, se poi appena chiuderanno tutto ci sarà di nuovo la grande fuga dal centro di contagio!

Sarà una strage di nonni, tanto per cominciare! Perché se i genitori saranno costretti a tornare al lavoro e in assenza della scuola, saranno costretti a lasciare i figli minorenni a qualcuno, questo qualcuno saranno i nonni (cioè soggetti ad altissimo rischio di morte e ospedalizzazione).
La catena di contagio però non sarà immediata, prima si contagerà uno dei genitori andando al lavoro, dopo 5 7 giorni diventerà contagioso e infetterà il coniuge prima e i figli poi. I figli incuberanno senza sintomi ma diventeranno contagiosi per i nonni dai quali andranno tutti i giorni. E via che la giostra riprenderà a girare!
Per me questo è assolutamente inaccettabile, incomprensibile e fondamentalmente da criminali.

Ancora più criminali (e lo dico da credente praticante) sono i vescovi e la Chiesa che chiede la possibilità di fare Messe. Come pensano di impedire che le signore che non si vedono da più di un mese (qui comunemente chiamate babe), non si salutino con baci e abbracci (qui comunemente chiamati basi e strucchi)?
Se i cinema sono vietati perché luoghi chiusi, per quale motivo dovrebbe essere consentita una Messa.
Oggettivamente la situazione è la stessa: luogo chiuso, diverse persone dentro e con l’aggravante che a Messa si risponde al prete (e gli sputaccchi si disperdono nell’aria), al cinema almeno si sta zitti, di solito!
E finita la Messa come verranno sanificati gli ambienti dal momento che dovranno essere sanificati anche i camerini prova?

Prima di ieri sera avevo messo in conto almeno un altro mese di reclusione domestica a cui aggiungevo 15 gg dopo che sarà dichiarato il “liberi tutti”, ma se le cose andranno come penso, l’asfalto del mio giardino lo vedrò non prima di fine giugno!

“Ma tanto… non hai detto che a te non pesa stare a casa perché fai comunque quello che fai di solito? Di che ti lamenti?” Perfettamente logico, in fin dei conti è una mia scelta cercare di salvarmi la vita, a te che te ne frega, mica muori tu!

scoperte culinarie

Una lingua che non mi aspettavo

Da quando sono diventata grande, quindi più o meno da una ventina di anni, ho avuto modo di notare che il mio senso del gusto ha una marcia in più rispetto al normale.

Non ricordo episodi specifici ma spesso riesco a capire gli ingredienti di una pietanza o capisco la differente provenienza (marca) delle cose.

E questo senso del gusto molto sensibile, mi è rimasto così anche adesso che non mastico più e anzi, è quasi vitale ora, perché il gusto è tutto ciò che posso sentire, delle cose che metto in bocca.

Tutto sto preambolo per dirvi che il mio senso sopraffino, nel senso di sensibile, non di delicato, mi ha stupito anche ora agli arresti domiciliari.

Da anni (ho iniziato in ospedale) faccio colazione con the e biscotti e da più o meno lo stesso tempo, il the che bevo è di una marca costosa (4€ per 30 filtri, sarà costoso?) che compro in un negozio in centro. Cambio gusti ma la marca è sempre la stessa di the di Ceylon.

Le mie scorte sono verso la fine, quindi ho acquistato una confezione di the al supermercato con la prima spesa online che siamo riusciti a fare.

L’altra mattina la mamma me lo ha preparato ed è bastato che il primo sorso toccasse la lingua per capire che non fosse uno dei miei! Per carità, facile, perché hanno gusti non banali, ma subito dopo averlo assaggiato ho pensato “sembra carta infusa, foglie secche”. Lo berrò e mi ci abituerò e già oggi che l’ho lasciato un po’ meno in infusione, mi sembrava migliorato… Non c’è soluzione, anche perché ho il sospetto di averne inserita una confezione anche nella prossima spesa proprio perché ha pochi filtri! :/

Quindi, se siete di quelli a cui non piace il the posso dire con cognizione di causa che avete ragione, il the commerciale da supermercato non è per niente buono ed è comprensibile che non vi piaccia!
Non posso dire la marca o il negozio ma se vi interessa chiedetemelo e ve lo dico!

Aggiornamento: nella ultima spesa ritirata avevo inserito altre due confezioni di the perché temevo che 20 filtri non mi bastassero per arrivare alla spesa successiva, ma mi hanno sostituito le mie scelte con un the di un’altra marca e devo essere sincera, questo si che è molto buono! Ho quasi pensato fosse uno dei miei!!!

E come spesso mi succede… Dopo aver riflettuto o scritto su qualcosa, scopro qualcosa…
Tipo che il Covid-19 come primo segnale di infezione sembra avere la perdita di gusto e olfatto che in alcuni casi si protrae per settimane anche dopo la guarigione!
B E N I S S I M O! Finché sentirò il gusto del te potrò stare tranquilla!