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Passione piante

Possiamo certo dire che l’estate ormai è cominciata, quindi è arrivato il momento di fare un po’ il punto su come è andata la mia nuova esperienza con le piante, visto che per 42 anni non ho praticamente mai considerato seriamente l’esistenza delle piante, non avendo spazio e non potendo curarmene.

Probabilmente ho piantato i semi che dovevo piantare troppo tardi e la riuscita è stata molto deludente, a parte le portulacche delle quali avevo decine e decine di semini tutti spuntati! Sono piantine piccole, di sicuro non faranno nessun fiore perché sono davvero ancora troppo piccole e temo che con l’inverno perderò tutto e l’anno prossimo non ricrescerà nulla, quindi mi domando come possano averle i vivai… ma immagino che forzando i cicli notte giorno e dando concimi adeguati si possa riuscire a far crescere anche i semi!

Rhipsalis cassutha finalmente sono riuscita a capirla, la bagno più spesso e se riesco le faccio prendere la pioggia e devo dire che sembra più rigogliosa e anche un po’ cresciuta. Ne sono soddisfatta ma le mie aspettative erano decisamente superiori. E’ molto delicata e basta un tocco per farle perdere pezzetti più o meno grandi e mi ha dato parecchio da pensare. Ho istituito un vasetto dove piantare i pezzetti più grandi che mi perde.

Delosperma avevo dei semi che ho piantato ma ne è sputata una sola e anche questa, come lle portulacche non sembra crescere molto, ma ne ho anche una pianta grande che ha fatto un sacco di fiori fuxia cangiante fino alla settimana scorsa, poi sembra essersi stufata e non vedo altri boccioli. Ma è stata una fioritura dopo l’altra fin da subito, quindi ci sta che si sia fermata.

Lothus berthelotii (fabacee) dopo aver sofferto la siccità appena comprato, dopo aver preso la grandine, dopo aver passato l’inverno in serra e la primavera nella succursale del Sahara (il mio terrazzo), e aver finalmente dimostrato che poteva fare i fiori, è stato spostato nell’altro terrazzo dove è diventato una collana di spettacolari fiori a fiamma arancione!

Scaevola presa quest’anno, sta esplodendo di fiori anche se ogni tanto sembra patire il secco e le foglioline centrali si ingialliscono, ma con un po’ più di acqua tutto torna a posto

Fragola mai mi sarei aspettata una produzione del genere, rispetto all’anno scorso che ho potuto gustare solo quelle 4 5 fragole che aveva quando l’ho presa. Durante l’inverno e a fine estate l’anno scorso ha prodotto molte foglie nuove e verdi e da un paio di mesi ha iniziato a fiorire e adesso ho almeno 8 fragole che stanno maturando e altrettante che sono ancora poco più di un fiorellino. Molto soddisfatta!

Fico d’India, prospera talmente bene che entrambe le pale hanno fatto un fiore sulla cima, e il frutto ancora verde si sta ingrossando. Quello che era già un po’ maturato l’anno scorso è adesso bello rosso ma non lo mangerò.

Lewisia. La adoro! ha fatto una lunga e bellissima fioritura da quando l’ho presa e ha ancora diversi fiori aperti anche se vari rami ormai sono completamente sfioriti. Spero che sotto alle foglie stiano crescendo altri rami e che mi possa fare un altro po’ di fiori magari quando farà meno caldo.

Dalia, bella, bellissimi fiori scritti di fuxia e anche lei grazie forse al concime ne ha veramente tantissimi e grandi, mai mi sarei immaginata ne facesse così tanti contemporaneamente (tutti sovrapposti) visto che quando l’ho presa ne aveva tre contati e quasi nessun bocciolo. Anche qui probabilmente c’è lo zampino del concime.

Margherita dai fiori viola, aveva una bella fioritura appena presa, che si è sviluppata, è sfiorita tutta e ha fatto una seconda fioritura abbastanza piena ma da un paio di settimane ha fiori solo pochi fiori e non si vedono boccioli.

Semi di sophora, di salice piangente e di agapanto non hanno prodotto nulla di nulla, tutto morto. Un po’ mi dispiace, sulla sophora ci contavo parecchio e anche sui semi di agapanto.

Durante l’inverno è stata uno spettacolo della natura la vaschetta che aveva un’erica, un iberis semperviresn e una calluna (brugo). Ora sono sfiorite tutte e tre ma calluna e erica stanno crescendo un sacco e ho buone speranze per una fioritura invernale. L’iberis è stato devastato da una allegra famigliola di una decina (almeno) di bruchi verdi che se lo sono pappato nel giro di un paio di mesi. Abbiamo trovato quasi subito i bruchi e via via che li trovava li buttava in giardino, ma alla fine hanno comunque fatto disastro e ora non sembra stare benissimo.

LE LOBELIE! Ragazzi le lobelie! stavo dimenticando ste bestie di fiori!! Ne avevamo salvata una dall’anno scorso, era stata messa (o forse c’era già) nella vaschetta invernale dell’erica-calluna-iberis e è rimasta un cespuglietto non più grande di uno smartphone per tutto l’inverno. Verde per carità, però stava lì insulso. Poi ha iniziato a crescere e ha praticamente ricoperto l’iberis (che ormai era sfiorito) e adesso è una bestia di cuscino di fiori viola blu!
La mamma ne aveva prese altre, in un negozio e sono state messe come riempimento su altre vaschette e anche quelle stanno dando spettacolo. Probabilmente l’anno scorso l’avevo presa troppo tardi e non ha avuto il tempo di svilupparsi bene e di quattro ne abbiamo salvata una sola. (anche perché non pensavamo fosse una perenne! Ora lo sappiamo e non verranno estirpate!!)

Leucophita, la pianta argento che ho tanto desiderato sta bene, è cresciuta nell’altra metà del tronco a fine inverno ma poi si è fermata. però sembra stare bene e il concime l’ha ricevuto, quindi confido che possa continuare a prosperare.

Avocadi. L’albero che ha un anno è ormai alto ben più di 60cm è stato tenuto in casa fino a febbraio dopodichè è stato messo fuori in terrazzo ma si capiva che stava soffrendo o la troppa luce o il troppo caldo e lo abbiamo spostato e l’altro giorno abbiamo anche aggiunto sotto un po’ di terra perché era veramente troppo poca ormai. Avevo sbagliato le misure quando l’ho messo in terra.
Da una settimana sono stati messi in terra altri due semi, germogliati con almeno un pezzetto di ramo in un vaso dove la mamma ha voluto mettere come base delle foglie di una pianta. Secondo me non è una grande idea ma staremo a vedere, in fin dei conti sono solo avocadi. Uno aveva un ramo di più di 20cm e già qualche foglia sulla punta, sull’altro era appena spuntato il rametto ma non potevo tenerlo sulla mensola ancora a lungo, e aveva già tutte le sue radici belle sviluppate. Ora sono in terrazzo

Terrarium sta benone, penso che però aggiungerò un po’ di acqua nei prossimi giorni.

Ginestre. La prima, dopo aver patito il secco e aver perso tutti i fiori e le foglie sembra che si stia riprendendo.
La seconda ha avuto una fioritura unica, di fiori già presenti quando l’ho presa, che è finita qualche settimana la lasciando tanti piccoli tegumetti con i semini all’interno. Ora è una pianta verde che sembra riccia.

Mimosa. Dopo aver perso i fiori ha iniziato a crescere sulla punta e anche se ha perso i primi 15-20 cm di foglie alla base, ora che è stata portata in un posto meno caldo e torrido, ha fatto un bel pennacchio di foglie nuove in punta. Molto soddisfatta. Si sa che fiorisce per poco!

Pilea peperomioides (pianta dei soldi, con le foglie tonde) è tra le più recenti, sta bene ha un figliolino che vorremmo trapiantare ma ancora non abbiamo trovato un vasetto adatto e dal centro stanno crescendo nuove foglie. Non è tra le mie preferite ma è indubbiamente particolare. Vedremo come crescerà.

Fittonia. In assoluto la pianta più insulsa che abbia in camera. sta crescendo e probabilmente la posizione nella quale è stata messa è anche ideale perché crea un ambiente umido e la protegge dalle correnti, ma non mi dice nulla di particolare. E’ carina.

Pannello solare

Sara e la tecnologia, puntata millemila (credo ci sia anche una pagina dedicata)

Io e la tecnologia, si sa, non andiamo sempre felicemente d’accordo, spesso tra noi ci sono delle incomprensioni che si esprimono molto spesso nel non funzionare come dovrebbe nonostante io faccia le cose nell’ordine giusto o nel modo corretto.

Ebbene, oggi è successo uno di questi… chiamiamoli incidenti!

Da qualche giorno, inspiegabilmente (visto che è trattato come fosse di vetro soffiato), il mio adorato pannello solare non raggiungeva più la tensione massima in uscita nonostante il cielo fosse luminoso e senza nuvole e questo significava che non caricava praticamente per niente. Il powerbank era rimasto tre giorni al sole e non era riuscito a completare la carica nonostante ne mancasse un 30%.

Un po’ triste e sconsolata, visto che ce l’ho solo da Natale ed è una cosa che ho desiderato tantissimo e che mi piace moltissimo, decido di scrivere alla ditta. Anche perché mi par di ricordare che dovrebbe essere garantita in ogni caso la garanzia di 2 anni per ogni oggetto elettronico, indipendentemente dalla sottoscrizione di piani di garanzia extra.

Vado sul sito ma nonostante ci sia la possibilità di avere il sito italiano, non c’è verso di riuscire a metterlo, così mi arrendo, e munita di traduttore, inizio a scrivere un messaggio alla casa produttrice, e quando arrivo a dire che non arriva più alla tensione massima decido di andare a prendere nota dei valori scritti sul pannello, per essere più precisa possibile, quindi esco, giro il pezzo dove c’è l’attacco delle USB per vedere i dati e il colore del led di indicazione e…

Beh, facile! Non è più rosso, cioè alla tensione minima, ma verde, cioè alla tensione media!

Ok, ok! Questo non significa che funzioni perfettamente, ma era alla tensione intermedia, un passo avanti!
E se poi consideriamo che erano le 17,30 forse era anche abbastanza normale che non fosse al massimo!

Quindi per adesso ho tirato un sospirone di sollievo e ho messo a caricare sia il tablet sia il mio cel!

Quindi, ho ri sotterrato l’ascia di guerra e per il momento incrociamo le dita che non sia solo un caso e che continui a funzionare, perché sta cosa di poter caricare i device con il sole mi gasa tantissimo!

Eventi

Incontri che meravigliano

Questa mattina mi sono emozionata e ancora sono felice dell’incontro, del tutto casuale, che ho fatto questa mattina.

Ero di ritorno dalla passeggiata con la mia assistente, avevamo appena recuperato il suo portafoglio che le era stato rubato mercoledì e fortunosamente ritrovato da una persona gentile e educata che si è prodigata a rintracciare il proprietario, e ci stavamo per immettere in uno stretto passaggio di tubi innocenti di un cantiere sulla facciata di un palazzo, che da quel passaggio vedo sbucare un viso conosciuto.

Mi illumino all’istante, anche se la mascherina a tutta faccia probabilmente non ha fatto vedere quanto grande fosse il mio sorriso e lo saluto! Era il mio professore di filosofia del liceo!

Sono passati parecchi anni, quasi tre decenni e lui era andato in pensione un paio d’anni dopo la mia maturità, e cosa fa? “Ciao! B! (il mio cognome) come sta?” E io già lì mi emoziono e gli dico “ma professore, che onore, si ricorda addirittura il mio cognome!” e lui “certo, S (il mio nome) che mi ricordo!” “addirittura il nome! Professore, così mi fa emozionare, che onore!”.
E da lì siamo rimasti a chiacchierare un paio di minuti prima che ci raggiungesse anche la moglie con la quale era in giro e anche lei, essendo stata prof nello stesso istituto e avendo avuto per un anno mia sorella, quasi quasi mi riconosceva anche lei!

OK, tutti dicono che sono cambiata poco perché si sicuro non sono cresciuta e non ho nemmeno più cambiato taglio di capelli, ma cavolo, avevo la mascherina ed ero accompagnata dalla assistente, che non è mia mamma, che tutti conoscono e riconoscono (anche lei come “la mamma della S”)!

Abbiamo parlato di me, della mia laurea fuori tempo, di mia sorella e del nipotino e di come passo le giornate aiutando i ragazzi del sito.
Gli ho lasciato, su sua richiesta, i miei recapiti mail e numero di telefono e, che dire, sono curiosa di vedere se mi scriverà!

Averlo incontrato e averlo trovato così bene mi ha fatto veramente tanto piacere, talmente piacere che ancora adesso questo incontro mi sta rendendo felice. Un professore che dopo così tanti anni ancora si ricorda il mio nome e cognome, non so se sia una cosa da tutti, soprattutto se il professore inizia ad avere una certa età anagrafica e il tempo che ci ha separati non è poco, avendo io fatto la Maturità nel 1999!

Insomma, oggi sono felice!