scoperte culinarie

Bestioline

Qualche settimana fa, quando è venuta giù mia sorella, ci ha portato in regalo due tipi di bestioline: la pasta madre e i granuli di kefir. 

Sono entrambe una associazione di colonie di batteri e lieviti che “fanno cose” utili e proprio perché sono vive hanno bisogno di cure specifiche.

La pasta madre è una colonia di lieviti che serve per far lievitare la farina e gli impasti in modo simile (ma non identico) al più comune lievito di birra; i kefir sono una cosa che serve per trasformare il latte animale in una bevanda ricca di fermenti lattici e probiotici utilissimi per l’intestino. 

Entrambe queste cose ovviamente prevedono particolari cure per funzionare al meglio e devono essere conservate in modo molto rigoroso.

Posso parlare solo del kefir perché è accudito dalla mamma e il latte ce lo dividiamo. La pasta madre invece è affidata alle cure di mio papà e non posso dire nulla se non che fa un pane un po’ troppo acido per i miei gusti, ma detto tra noi, secondo me dipende dal suo modo di lavorare che non è troppo rigoroso. 

Il kefir invece, dopo un inizio molto deludente, ora produce una specie di yogurt da bere davvero piacevole! 

All’inizio abbiamo seguito quello che dicono ovunque, ovvero di lasciarlo a temperatura ambiente, alcuni dicono tappato altri con un telo, ma se facciamo così ne esce una cosa liquida e acidissima molto lontana da quella cremosa che si vede nei video.

Noi lo mettiamo coperto con una carta, in frigo e anche se ci mette 2 giorni invece delle 24 ore che dicono, ne esce fuori una cosa di consistenza identica ai video! (quindi forse c’è qualcosa che non va nei nostri granuli…)

Tutta sta pappardella per dirvi che da quando me li ha portati e quindi mi sono incuriosita sul loro funzionamento, è rifiorita in me la biologa mancata che sono sempre stata e sono andata in fissa a cercare di capire perché venisse schifoso restando a temperatura ambiente mentre in frigo venisse ottimo e tutta una serie di altre cose, tipo “cosa lo rende frizzante? Perché diventa frizzante?”. 

Ho cercato di recuperare dai ricordi informazioni sul metabolismo batterico, ho cercato quali ceppi ci fossero, ho provato a pensare a come capire perché diventasse frizzante e se fosse biossido di carbonio o altro. Insomma una fibrillazione talmente grande che ho più e più volte avuto la tentazione di chiedere aiuto all’unica biologa specializzata in microrganismi che conosco.

Non ho però mai portato a termine la cosa perché non avrei saputo da che parte cominciare per non sembrare una pazza da legare! E poi avrà anche il suo lavoro a fare, mica avrà tempo per venire dietro ad una stupidaggine del genere!

Però mi piacerebbe davvero farci esperimenti! 

scoperte culinarie

Nuove scoperte tra lingua e pancia

Inauguro oggi una nuova sezione nella quale racconterò le mie personali nuove scoperte alimentari.
Ultimamente infatti ne sto facendo diverse e anche molto interessanti, ma non ho nessuna voglia di aprirmi un instagram di cui non saprei nemmeno bene cosa farmene.
Quindi le scriverò qui e le raggrupperò sotto la stessa sezione così sarà più facile rintracciare tutti gli articoli, non solo per me, se dovessi cercare ciò di cui ho già parlato.

Per questa volta ne metterò più di qualcuno ma probabilmente poi non saranno mai più di 1 o 2 per post!

Aceto DolceAgro Ponti (d’uva)
Potrei definirlo la scoperta dell’estate se non fosse che tecnicamente l’avevo già apprezzato vari anni fa, ma poi, a causa un grande peggioramento della salute, non ho più potuto mangiare verdura cruda, quindi non l’avevo più preso.
Ora sono riuscita a trovare un sistema per mangiare anche alcune verdure crude, quindi è tornato sulla mia tavola con grande piacere!
Si sposa a meraviglia con il cappuccio ma anche altre verdure ci guadagnano di gusto! Pomodori, cetrioli, insalata mista… Vorrei poterlo provare anche sulla iceberg con il mais, che sarebbe la mia insalata estiva preferita, ma purtroppo per questa non sono ancora riuscita a trovare una soluzione per riuscire a mangiarla.
Uso quello di aceto d’uva anche se in casa usiamo da sempre l’aceto di mele per le insalate! Anzi, dirò di più, abbiamo provato anche il DolceAgro di mele ma non raggiunge nemmeno la sufficienza!
Sempre perché non posso mangiare come prima, non posso provarlo di persona ma secondo me non dovrebbe starci male nemmeno nell’insalata di piovra e sui gamberi alla piastra.

Quinoa
Non ho ancora ben capito se sia considerato un cereale o semplicemente un seme, ad ogni modo si merita una menzione.
Si tratta di un semino che va cotto lessandolo in acqua. Unico vero problema è trovare un colino a maglie sottili a sufficienza da non far uscire troppo prodotto, ma lessandolo come facciamo noi in poca acqua, il problema quasi non si pone!
Noi lo facciamo prima cuocere in acqua ma non con la quantità che si userebbe per la pasta o il riso, ne mettiamo meno e se poi se la consuma tutta, aggiungiamo, finché non risulta aperta… è strana perché sembra un piatto di vermetti tutti arricciati ma, tranquilli, sono solo le radici che il semino aveva al suo interno!
Noi la abbiamo sempre condita con gli “avanzi” di verdure, e nello specifico: piselli, peperoni con olive, funghi trifolati, melanzane grigliate, zucchine… e chi più ne ha più ne metta! Ovviamente non tutto contemporaneamente! 😉
Ne viene fuori una sorta di insalata “di quinoa” invece che “di riso”. Come quantità vi consiglio di non superare i 60g a secco a testa se non volete sfamare tutto il vicinato!

I Legumotti Barilla
Tanto per rimanere in tema di sostituti o alternative alla pasta, una buonissima scoperta, è davvero il caso di dirlo, sono appunto i Legumotti Barilla. Si tratta di finti “chicchi siml riso” fatti di farina di legumi e sono un’altra delle cose che, fosse per me, mangerei 2 volte a settimana!
In questo caso la cottura è più semplice e anche il condimento, e sono molto più versatili. Hanno però un difetto: sono praticamente introvabili!
Io li ho provati con un mix del tutto simile a quello usato per la quinoa, ma anche con pomodorini freschi tagliati al momento e melanzane grigliate.
Se volete un suggerimento vi direi di evitare condimenti diversi dai vegetali, anche se forse, la scamorza non dovrebbe starci male…

Fatti con questa novità dell’anno, cioè le farine di legumi, ho avuto il piacere di assaggiare (perché poi mi sono messa a dieta e il dottore mi ha levato entrambe queste tipologie di alimento) dei biscotti e dei crackers. Entrambi della Galbusera (se non sbaglio) e… beh, è stato amore al primo assaggio e un enorme sacrificio dover interrompere il loro consumo!
I biscotti, nel mio the preferito, erano qualcosa che risollevava l’anima anche nelle mattine più difficili!