Pensieri e Riflessioni · Zia Sara

Cose belle che fanno stare bene

Piccole gioie e eventi piacevoli che fanno molto piacere e che rendono speciale un bel pezzo di giornata.

La prima di queste cose è che io, proprio io, che riesco a malapena a tenere su il telefonino con una sola mano, sono stata l’unica che è riuscita a far aprire la bocca e mangiare il mio nipotino che non mangiava da un giorno intero per colpa del male ai denti! Una soddisfazione e una gioia non da poco! Avevo gli occhi licidi mentre lo imboccavo!

Un’altra cosa bella che è successa è stata che il professore del liceo che avevo incontrato qualche settimana fa mi abbia scritto e espresso il piacere di mantenere i contatti. Ne sono molto felice, e sicuramente cercherò di scrivergli ogni tanto.
Anche perché già da qualche mese stavo aspettando di trovare un “nonno” tramite l’iniziativa dei nipoti di penna che ho conosciuto tramite i social. Ma ancora non avevo trovato nessuno.
Posso quasi dire che il nonno di penna ha trovato me!

Pannello solare

Sara e la tecnologia, puntata millemila (credo ci sia anche una pagina dedicata)

Io e la tecnologia, si sa, non andiamo sempre felicemente d’accordo, spesso tra noi ci sono delle incomprensioni che si esprimono molto spesso nel non funzionare come dovrebbe nonostante io faccia le cose nell’ordine giusto o nel modo corretto.

Ebbene, oggi è successo uno di questi… chiamiamoli incidenti!

Da qualche giorno, inspiegabilmente (visto che è trattato come fosse di vetro soffiato), il mio adorato pannello solare non raggiungeva più la tensione massima in uscita nonostante il cielo fosse luminoso e senza nuvole e questo significava che non caricava praticamente per niente. Il powerbank era rimasto tre giorni al sole e non era riuscito a completare la carica nonostante ne mancasse un 30%.

Un po’ triste e sconsolata, visto che ce l’ho solo da Natale ed è una cosa che ho desiderato tantissimo e che mi piace moltissimo, decido di scrivere alla ditta. Anche perché mi par di ricordare che dovrebbe essere garantita in ogni caso la garanzia di 2 anni per ogni oggetto elettronico, indipendentemente dalla sottoscrizione di piani di garanzia extra.

Vado sul sito ma nonostante ci sia la possibilità di avere il sito italiano, non c’è verso di riuscire a metterlo, così mi arrendo, e munita di traduttore, inizio a scrivere un messaggio alla casa produttrice, e quando arrivo a dire che non arriva più alla tensione massima decido di andare a prendere nota dei valori scritti sul pannello, per essere più precisa possibile, quindi esco, giro il pezzo dove c’è l’attacco delle USB per vedere i dati e il colore del led di indicazione e…

Beh, facile! Non è più rosso, cioè alla tensione minima, ma verde, cioè alla tensione media!

Ok, ok! Questo non significa che funzioni perfettamente, ma era alla tensione intermedia, un passo avanti!
E se poi consideriamo che erano le 17,30 forse era anche abbastanza normale che non fosse al massimo!

Quindi per adesso ho tirato un sospirone di sollievo e ho messo a caricare sia il tablet sia il mio cel!

Quindi, ho ri sotterrato l’ascia di guerra e per il momento incrociamo le dita che non sia solo un caso e che continui a funzionare, perché sta cosa di poter caricare i device con il sole mi gasa tantissimo!

Eventi

Incontri che meravigliano

Questa mattina mi sono emozionata e ancora sono felice dell’incontro, del tutto casuale, che ho fatto questa mattina.

Ero di ritorno dalla passeggiata con la mia assistente, avevamo appena recuperato il suo portafoglio che le era stato rubato mercoledì e fortunosamente ritrovato da una persona gentile e educata che si è prodigata a rintracciare il proprietario, e ci stavamo per immettere in uno stretto passaggio di tubi innocenti di un cantiere sulla facciata di un palazzo, che da quel passaggio vedo sbucare un viso conosciuto.

Mi illumino all’istante, anche se la mascherina a tutta faccia probabilmente non ha fatto vedere quanto grande fosse il mio sorriso e lo saluto! Era il mio professore di filosofia del liceo!

Sono passati parecchi anni, quasi tre decenni e lui era andato in pensione un paio d’anni dopo la mia maturità, e cosa fa? “Ciao! B! (il mio cognome) come sta?” E io già lì mi emoziono e gli dico “ma professore, che onore, si ricorda addirittura il mio cognome!” e lui “certo, S (il mio nome) che mi ricordo!” “addirittura il nome! Professore, così mi fa emozionare, che onore!”.
E da lì siamo rimasti a chiacchierare un paio di minuti prima che ci raggiungesse anche la moglie con la quale era in giro e anche lei, essendo stata prof nello stesso istituto e avendo avuto per un anno mia sorella, quasi quasi mi riconosceva anche lei!

OK, tutti dicono che sono cambiata poco perché si sicuro non sono cresciuta e non ho nemmeno più cambiato taglio di capelli, ma cavolo, avevo la mascherina ed ero accompagnata dalla assistente, che non è mia mamma, che tutti conoscono e riconoscono (anche lei come “la mamma della S”)!

Abbiamo parlato di me, della mia laurea fuori tempo, di mia sorella e del nipotino e di come passo le giornate aiutando i ragazzi del sito.
Gli ho lasciato, su sua richiesta, i miei recapiti mail e numero di telefono e, che dire, sono curiosa di vedere se mi scriverà!

Averlo incontrato e averlo trovato così bene mi ha fatto veramente tanto piacere, talmente piacere che ancora adesso questo incontro mi sta rendendo felice. Un professore che dopo così tanti anni ancora si ricorda il mio nome e cognome, non so se sia una cosa da tutti, soprattutto se il professore inizia ad avere una certa età anagrafica e il tempo che ci ha separati non è poco, avendo io fatto la Maturità nel 1999!

Insomma, oggi sono felice!