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Saggio poco saggio

Sto leggendo un libro, è un saggio, preso molto tempo fa, un po’ alla cieca, senza badare troppo all’argomento ma solo per la “fama” dell’autore. O almeno così credevo!

Per ora il libro in sé non è terribile, ma è passato da momenti in cui era decente a intere pagine che mi sono rifiutata di leggere. Ora sono in un punto strano perché mi piace l’idea ma non come è stata sviluppata e sono quasi al limite della sopportazione della sua mania di girare attorno al punto senza mai arrivarci.

Però, come mi aspettavo, qualche buona riflessione me la fa fare, anche se parla ovviamente della cultura americana che è mille miglia lontana da quella europea e ancora di più dalla mia.

Ad esempio il fatto che, chi è abituato a mangiare derivati animali, faccia una fatica assurda anche solo a pensare di eliminarli o almeno a ridurli

Secondo me, carnivora non pentita, quello che frena è anche il fatto che l’alternativa alla carne venga visualizzata solo come un piatto di erba, quando invece è molto altro: cereali, legumi, timballi, pasta, polpette… manca la conoscenza dell’altro stile di vita. O se c’è è in buona parte errata.

Un’altra cosa di cui, per ora, l’autore non sembra essersi accorto, e che riguarda il desiderio di mangiare carne e derivati per chi è abituato a farlo, è che le voglie ti vengono se oltre al pensiero hai anche il cibo sotto mano. Se sei a dieta e non hai dolci in casa, anche se ne hai voglia te la tieni, e se poi al super compri la merendina, avrai comunque mangiato metà dei dolci di cui avresti avuto voglia! E comunque puoi sempre decidere di mangiare mezza merenda.

Stessa cosa per la carne. Se tutto attorno a te ci sono steak house, fast food, ecc, è ovvio che la voglia di hamburger ti verrà più spesso e sarà più forte e difficile resistere!

Vedremo come ha deciso di andare avanti. Unica cosa certa è che non riesco a leggere per più di mezz’ora perché è prolisso e noioso. Colpa mia, non era il momento di iniziare un libro così, in questo momento!