Eventi · Pensieri e Riflessioni

La mia anima è morbida ma non è cicciona

Varie settimane fa mi era capitato di incrociare una persona alla quale bene o male ero legata. Non era vero e proprio affetto perché non conosco nulla di lui a parte il nome e qualche altro dettaglio dato dall’esperienza, ma in quei momenti non era davvero al massimo della sua forma, anzi, stava combattendo una delle battaglie più dure che i secoli moderni riservano alle persone. Stava davvero male.
Questo incontro, e i pensieri che ne sono scaturiti, proprio perché mi è rimasto addosso per vari giorni, mi ha fatto fare uno strano parallelismo: mi ha fatto pensare alla mia anima, o meglio, quella parte di tutti noi che custodisce e genera i sentimenti, come un pupazzo con le mie sembianze, ma fatto di un materiale molto simile al Memory foam, quel materiale che se appoggi la mano, sprofondi e la tua impronta rimane visibile per qualche istante anche dopo che l’hai sollevata.

Questo fatto di avere i pensieri che mi lasciano l’impronta per giorni, specie quelli che mi colpiscono con una certa forza, alle volte è un peso davvero pesante (scusate la ridondanza ma dovrebbe rendere l’idea) perché il fatto che mi ha colpito in quel momento, mi si ripresenta alla mente più e più volte nei giorni a seguire ed è accompagnato da tristezza, malinconia, preoccupazione, pensieri e riflessioni non sempre allegre, ecco…

Qualche settimana fa mia mamma ha incontrato la mamma di una persona che non posso definire cento amica, ma con la quale ho condiviso molti momenti negli anni di medie e liceo, la quale le ha raccontato di perso il marito da poco, dopo un intervento non urgente al cuore fatto proprio nell’ospedale che ha avuto quel grave problema con la macchina per la circolazione extracorporea, e la signora sperava con tutto il cuore che il marito non facesse parte dei possibili contagiati perché sarebbe stata troppo dura da sopportare.

Inutile che vi dica che anche in questo caso ci ho pensato per giorni! La devastazione che ti travolge in un caso come questo deve essere qualcosa di insostenibile e nemmeno elaborabile senza il supporto di uno specialista.

Un fatto di cronaca che potrebbe passare come tanti altri ma che mi si è appiccicato addosso generando pensieri e riflessioni alcuni dei quali non è il caso che riporti qui non tanto per il loro contenuto, ma proprio perché avrebbero bisogno di un discorso molto più ampio e  pieno di premesse e spiegazioni.

Oggi la mia anima ha una nuova impronta e stavolta è profonda e ci metterà un po’ a ristabilirsi perché a mio zio volevo bene! Non era un gran chiacchierone, era una persona schiva ma cocciuta, testarda ma dal cuore grande. Tra di noi c’era un sincero e tenero affetto, voglio ricordarlo come era nella foto più bella che avessi mai fatto e che gli ho poi regalato in formato poster, con la faccia rubizza davanti al suo “speo”!

Ciao Zio!