Filosofia di vita · Pensieri e Riflessioni

Amici si diventa

Ieri mi è capitato di leggere un Twit che mi ha fatto riflettere e mi ha fatto ricordare un post (un articolo) letto qualche tempo fa ma che ovviamente, come al solito, non riesco a rintracciare perché i ricordi sono vari e frammentari* sul problema della solitudine. Il messaggio proveniva da un utente che si è trovato a cambiare città e chiedeva idee e aiuto su come farsi nuovi amici.
In effetti se ci pensate, non è cosa così scontata o automatica, il fare amicizia. Da dove cominciare se si finisce catapultati in un nuovo contesto?
Di sicuro c’è l’ambiente di lavoro ma potrebbe non essere così fornito di persone della stessa età o con stili di vita simili. Magari hai attorno 6-7 persone ma sono genitori di figli in età scolare, o sono troppo grandi d’età e magari pantofolai, o sono del sesso opposto e con interessi diversi per qual che riguarda il tempo libero…

Sembrerebbe quasi un controsenso, essere nell’era dei social e non essere in grado di socializzare!

…e probabilmente è proprio questo il problema!
I social non sono ambienti di socializzazione, sono quasi dei “non-luoghi“! Posti nei quali la gente c’è ma dove viene a mancare ogni tipo di interazione.
Io ci sto pensando da ieri e non riesco a immaginare da dove si possa iniziare a cercare qualcuno con cui chiacchierare! Non pretendo un Amico vero, quella caratteristica necessità di approfondita conoscenza, e siamo da capo, prima ci si deve trovare!

Le persone sono in giro ma nessuno lo è per socializzare! Ad esempio, la gente va in palestra, in piscina ma lì non si chiacchiera più di tanto, in biblioteca non si chiacchiera proprio. In piazza ci si va per passeggiare e ci si va con qualcuno con cui si chiacchiera. A nessuno verrebbe in mente di attaccare bottone con un passeggiatore solitario!

Questa condizione di solitudine è un problema molto sentito, non solamente per la sua più tragica conclusione del suicidio. In Inghilterra hanno istituito un Ministero apposito e il problema abbraccia tutte le fasce d’età.
Dal momento in cui si finisce di studiare la cerchia delle conoscenze e frequentazioni si riduce ma non necessariamente migliora in qualità.

Sono vari anni oramai che mi definisco un “animale sociale” e la mia indole sarebbe di stare tra la gente, non mi interessa che siano amici o solo conoscenti, io anelo la vicinanza con altri esseri parlanti! Purtroppo ciò, finito il periodo di frequentazione delle aule universitarie, si è bruscamente interrotto e mi ha portato in un buco da cui io stessa non riesco ad uscire anche se non avrei problemi a buttarmi nella mischia, quindi mi immagino cosa debba essere per uno un po’ più timido, un po’ più vecchio o semplicemente spaesato quanto me.

Ma i problemi mica son finiti qui!

Sembra quasi uno sport nazionale, il lamentarsi di aver perso gli amici o che non si sono più fatti vivi e a me viene da chiedere “ma tu ti sei in qualche modo prodigato per essere definito amico da qualcuno?”

Ho imparato per mia diretta esperienza che l’amicizia, o meglio, quel tipo di affetto chiamato Amicizia, difficilmente è a doppio senso ma questo la maggior parte della gente non lo vuole nemmeno sentir dire! Per loro dovrebbe essere “io do tanto a te , tu devi tanto a me”.

Per quel che mi è permesso, io ho sempre cercato di “comportarmi con gli altri come avrei voluto si comportassero con me”. Non è sempre facile, specie quando le vicende sono tragiche, ma ci ho sempre abbastanza provato. Però penso non siano molti quelli che avrebbero la costanza e l’impegno di comportarsi in modo pro-attivo.

Avere relazioni di amicizia è faticoso e probabilmente è per questo motivo che con il passare degli anni, si finisce per restringere talmente la cerchia delle conoscenze che si finisce per restare soli.

Forse non vi è capitato e vi auguro non vi capiti mai, ma si può essere soli anche se si è circondati da molte persone, perché tra quelle persone potrebbe non esserci nessuno a cui poter parlare dei propri problemi, della propria giornata, dei propri pensieri ed è una delle cose più brutte che mi sia capitato di provare.

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*mi sono sempre domandata perché tra le opzioni di ricerca di google non ci sia anche un pulsante con la possibilità di fare ricerche all’interno dei siti già visitati e che lui ovviamente conosce avendo diligentemente salvato tutta la cronologia per fare la sua bella profilazione utente per somministrazione di pubblicità personalizzata!

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Se non fosse assurdo sarebbe divertente: Io che scrivo qui! Solo lo spider di google che mi sorveglia!