Filosofia di vita · Pensieri e Riflessioni

I “Mai più!”

Molte volte la vita mi ha presentato all’improvviso la carta “Mai più!” e suppongo continuerà a farlo perché è una carta speciale del mazzo con il quale sto giocando.

Negli anni ho affrontato la cosa nel modo più normale, con rabbia, tristezza, con rifiuto, ma credo che l’età abbia contribuito a farmi maturare una serie di pensieri e riflessioni e, anche se sono ancora sensazioni forti all’inizio, riesco ora ad arrivare a formulare i pensieri che riportano tutto nella giusta prospettiva, abbastanza presto.

C’è però un “piccolo” dettaglio che fa una enorme differenza sul tempo che impiego a rassegnarmi al “mai più” ed è l’averne avuto esperienza.

L’esperienza!… Intesa come l’aver provato quella cosa almeno una volta nella vita è fondamentale nel determinare quanto soffrirò prima di rassegnarmi serenamente al fatto che non mi sarà più concesso di farlo.
Se non l’ho provato, non potrò avere nostalgia o desiderio di… semplicemente sarà uno dei tanti sogni che non possono essere realizzati, ma che non è detto avrebbero potuto avverarsi e il mio desiderio era alimentato dalle sensazioni descritte da chi l’aveva provato o magari da ciò che io pensavo avrei provato…
Ad esempio…
Se soffri di vertigini non desidererai mai provare un parapendio, ma se non hai problemi con l’altezza potrebbe essere tra le cose che ti piacerebbe poter provare nella vita, magari semplicemente per provare la sensazione di “assenza di pressione da forza di gravità” sui piedi.
Se ti dicessero che non lo puoi fare per nessuna ragione al mondo, nel caso in cui soffrissi di vertigini la cosa non ti causerebbe nessuna tristezza, nessuna rabbia, tanto non l’avresti fatto comunque! Ma se avresti potuto farlo anche solo il giorno prima, e il giorno dopo ti dicessero “mai più”, sono certa che un po’ di tristezza e rabbia la proveresti di sicuro.
Se invece fossi uno che in parapendio ci va spesso e te lo proibissero dalla sera alla mattina, probabilmente ti arrabbieresti, diventeresti triste e frustrato per settimane o mesi, finché pian piano, arriveresti ad accettare questa nuova configurazione di eventi.

Ovviamente qui ho usato un esempio davvero cretino, ma il concetto credo sia chiaro: se si è fatta esperienza, sarà più difficile accettare il “mai più!”. Se la cosa invece era fattibile e non l’abbiamo fatta, resterà un briciolo di malinconia.

Provate ora a immaginare un vostro “mai più!” di cui avete avuto esperienza o che avreste voluto fare.
Se vi dicessero “Ti è concesso fare quella cosa solo per una settimana/solo per un giorno”, accettereste sapendo che finite le 24h o la settimana sarà un “Mai più!” definitivo?

Io no!
La nostalgia sarebbe devastante!
Però devo essere sincera e per due sole cose probabilmente sarei disposta a pagare il prezzo in termini di sofferenza psicologica, anche se una delle due non l’ho provata perché non ne ho mai avuto l’occasione, e ora sono felicemente rassegnata al fatto che non potrà accadere “Mai”. L’altra invece mi è stata tolta e vorrei davvero rinfrescarmi la memoria delle sensazioni.